Corsi 2023-2024

Pugilato

Il pugilato è forse lo sport da combattimento più famoso al mondo ed uno degli sport più completi che esistano e prevede lo scambio di colpi al viso e al busto tra due pugili.
Il corso di pugilato che si tiene alle 15.30 ogni giorno è al livello agonistico e perciò chi vuole praticarlo “deve” impegnarsi ad allenarsi in modo costante con la finalità di andare a combattere.

Prepugilistica

La prepugilistica è una disciplina derivata direttamente dal pugilato, dal quale ha assorbito la parte di preparazione atletica e tecnica tralasciando la componente agonistica e di contatto duro.

È un’attività altamente aerobica, che consente di scaricare la tensione accumulata durante una giornata di lavoro o di studio, modellando il corpo e nel contempo acquisendo una difesa personale efficace.

La prepugilistica è l’ideale per mantenersi in forma ed ottenere muscoli tonici e flessibili. L’allenamento prevede una prima fase di riscaldamento generale utilizzando la corsa o il salto con la corda, per seguire poi con lo studio delle tecniche del pugilato allo specchio o in coppia con gli altri compagni di allenamento, per passare poi all’allenamento al sacco, al potenziamento muscolare, anche con l’ausilio dei pesi, e allo stretching finale.

Allenamento under 12

Allenamento di 1 ora per bambini dai 6 a i 12 anni. Il corso sarà tenuto dai nostri istruttori sia di savate/kick che pugilato, in modo tale da offrire una base di tutti gli sport principali che si possono praticare da noi, per poi a 13 anni scegliere quale praticare definitivamente.
Il nostro obiettivo principale è quello di insegnare il movimento del corpo e il rispetto dell’altro. Inoltre gli istruttori che seguono il corso sono ambedue laureati in “Psicologia” e hanno a che fare da tempo con bambini in fase evolutiva, in questo modo possiamo garantire una pratica sportiva di alta qualità, ma alla portata di tutti e tutte.

Savate

La Savate (nota anche col nome di boxe francese) è un’arte marziale che costituisce anche una forma di difesa personale.
Nata nei quartieri più poveri di Parigi e sviluppatasi nell’aristocrazia francese durante i primi anni dell’ottocento, è divenuta col tempo anche uno sport da combattimento.

La Savate nacque tra i porti di Marsiglia nella seconda metà del XVIII secolo, grazie al contributo di marinai che, in ritorno dall’Oriente (soprattutto dalla Corea del Sud), erano rimasti affascinati dalle tecniche di piedi delle Arti Marziali (in francese il termine “savate” significa infatti “ciabatta” e questo nome si riferisce alle ciabatte che i marinai francesi indossavano abitualmente all’epoca della sua nascita).

Nella Savate è fondamentale possedere un’elevata fludità, precisione e resistenza.
Nata negli ambienti malavitosi di Parigi la Savate si diffuse soprattutto nell’aristocrazia francese, raffinando le tecniche e donando eleganza al combattimento.

Vengono insegnate due tipi di Savate: quella Classica e quella Romantica.
La prima impiega solo pochi colpi: i calci sono bassi e non vanno al di sopra del ginocchio e le mani rimangono aperte e mira soprattutto all’autodifesa.
La seconda utilizzava gli stessi colpi, ma portandoli a tutti i livelli: basso, medio e alto, e con un puro spirito ludico.

Nel 1829 nacque il termine “Chausson” che identificava appunto la Savate Romantica, e che non indicava il combattimento da strada come per il termine Savate, anzi individuava una pratica sicuramente più nobile. Le tecniche dei calci furono influenzate dalle esperienze dei marinai francesi in oriente. Invece le tecniche di braccia usate sono le stesse usate nel pugilato: diretto, gancio e montante. L’allenamento nella Savate tende a conferire leggerezza, eleganza, resistenza e velocità.

I combattenti di Savate si distinguono di solito per l’eleganza ed equilibrio dei movimenti, la raffinatezza schermistica, essendo il pugilato molto considerato, il continuo saltellare.

Kickboxing

La kick boxing è nata in Giappone negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, il muay thai thailandese, il Sambo russo, il taekwondo coreano, il karate contact ed il sanda cinese.

I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (full contact).
Questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni ’70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e nacque così il Full Contact Karate.

Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su, mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.

A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe, ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura; tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano WKA ed ISKA.

Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1, in cui “K” sta per Karate, Kempo e Kickboxing. In questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento e che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi.

Visti i capitali elevatissimi e l’entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 (diviso in due tornei: il K-1 World Grand Prix, riservato ai pesi massimi e il K-1 MAX, riservato alla categoria dei pesi medi) divenne il più importante torneo al mondo. Il termine “K-1” ha assunto attualmente l’accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipano atleti provenienti dal muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili; il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style.

Capoeira

La Capoeira è un’arte marziale brasiliana che si pratica a ritmo di musica e per questo viene spesso scambiata per una danza. Si sviluppa al tempo della colonizzazione portoghese nel continente sud-americano, dove gli schiavi africani deportati si allenavano nel combattimento, mescolando la lotta con elementi di danza, al fine di non insospettire i loro padroni. La capoeira infatti nasce come lotta di liberazione nascosta nella danza, arricchita e completata da giochi di arguzia (in gergo malandragem).

La capoeira si pratica all’interno di un grande cerchio di persone chiamato roda, i cui partecipanti cantano, suonano e battono le mani seguendo il ritmo della musica; all’interno della roda, due capoeristi per volta si confrontano con tecniche di attacchi, difese e spesso anche di elementi acrobatici spettacolari.

La musica, elemento essenziale della capoeira, viene suonata con il berimbau (un arco musicale a percussione), il pandeiro (un tipo di tamburello a cornice) e l’atabaque (un tipo di tamburo). Il tocco del berimbau scandisce il ritmo della roda infatti, in base al suono e alla gestualità di questo strumento, si definisce l’inizio, la fine e soprattutto le modalità di gioco tra i due capoeristi che si affrontano e confrontano.

La capoeira negli anni ha sviluppato vari stili ben distinti tra loro, di cui le correnti più radicate sono quelle della capoeira Angola, sviluppata da Mestre Pastinha e della capoeira Regional ispirata da Mestre Bimba. A queste si aggiunge oggi anche la capoeira Contemporanea.